Dobbiamo e vogliamo essere onesti: ce losiamo chiesti anche noi, quando è venuta a mancare quella parte fondamentaledella nostra Associazione e del nostro giornale che era Denis Ugolini.
Tanto più perché, per molti di noi, erauna parte fondamentale non solo dei comuni interessi, ma anche degli affetti.
Quando viene a mancare l'anima che haideato, condotto e rappresentato qualcosa, quel qualcosa non può non mettersiin dubbio.
E così abbiamo fatto noi: ci siamo messiin dubbio, ben sapendo che nessuno potrà sostituire Denis in termini di capacitàe visione.
Ma ci siamo subito risposti che, se maipossiamo avere un modo per ricordare un amico al quale ci legano tantisentimenti e tante battaglie, è quello di tentare di proseguire la strada dalui indicata.
Una strada fatta di impegno civile, peraffrontare temi e questioni con serietà e rigore.
Una strada fatta di orgoglio per inostri valori laici di tolleranza e predisposizione al confronto, per evitarele posizioni preconcette e gli atteggiamenti arroganti.
Una strada fatta di rapporti e direlazioni, per costruire insieme prospettive e opportunità.
Una strada fatta di una pluralità divoci, per coinvolgere nel confronto le tante intelligenze del nostro territorioe oltre.
Una strada fatta di coraggio, percontinuare a sollevare temi, anche scomodi, che facciano discutere.
Una strada per niente facile,soprattutto quando chi l'ha tracciata lo ha fatto con i risultati che oggi sonosotto gli occhi di tutti: Energie Nuove è una delle più importanti"piazze" del dibattito locale, avendo acquisito nel corso degli annicredibilità e autorevolezza.
In molte occasioni, idee apparseinizialmente su questo giornale (e magari talvolta giudicate troppo"avanti") sono diventate argomento di dibattito politico, arrivandosuccessivamente a trasformarsi in realtà: l'area vasta sanitaria e iltestamento biologico, ad esempio.
Ecco perché sentiamo il dovere diproseguire: siamo stati così coinvolti idealmente e attivamente in questo mododi declinare il nostro impegno civile e politico, che non possiamo permettereche tutto questo si disperda o diventi un ricordo sbiadito.
Chi di noi ha respirato quell'aria, hapolmoni che non possono più farne a meno.
Diversamente, sarebbe come rimanereattaccati alla macchina della quotidianità, indotti ad un respiro forzato chenon ci appartiene.
Ci manchi, Denis. E tanto.
Ma faremo in modo che non ci manchinomai la passione, lo spirito, il coraggio che ti hanno sempre animato e che haisaputo trasmetterci.
Ci impegneremo con tutte le nostre forzeaffinché ogni uscita di questo giornale continui ad essere vissuta concuriosità, e la sua lettura continui a costituire una piacevole occasione diriflessione.
Ecco perché a voi, lettori, chiediamo dicontinuare a seguirci con attenzione e partecipazione.
Noi andiamo avanti.