Nellafase economica attuale è in aumento il numero di persone che rischia di nonpoter più accedere ad uno dei diritti primari fondamentali: quellodell'abitare. E' noto l'estendersi di situazioni di disagio economico per ampiefasce di popolazione, legato al precariato diffuso, ai licenziamenti,all'aumento di situazioni di vulnerabilità sociale e che spesso si traduce inuna crescita esponenziale degli sfratti.
E’altrettanto nota l’esistenza di un patrimonio edilizio inutilizzato,conseguenza di decenni di crescita folle che oggi difficilmente trovacollocazione sul mercato (Censimento 2011: circa 3000 immobili, rilevante ancheal netto dei mancati utilizzi temporanei).
Sempredi più si possono vedere nuove aree abbandonate al degrado. A fronte di undisagio abitativo e sociale sempre più conclamato, l’intervento pubblico stadrasticamente lasciando posto, a livello nazionale e locale, ai cosiddettipiani di Social Housing. Sono progetti che spesso di sociale hanno solo ilnome, presentati in maniera fuorviante, come strumento salvifico per far fronteall'emergenza abitativa, quando in realtà non si rivolgono alle fasce piùdeboli, in costante aumento. .
Icosti di accesso, infatti, non troppo distanti da quelli di mercato risultanoeccessivi per chi si trova in seria difficoltà economica e si rivolgono ad unafascia di reddito, che potrebbe già trovare nel mercato, in forte calo diprezzi, la risposta alle proprie esigenze di casa. Oggi la città di Cesenaregistra 1500 famiglie al limite della soglia di povertà; 500 sfrattati nel2014 e 459 famiglie richiedenti un alloggio popolare nel 2015, con unaprevisione di soddisfare, per la scarsa disponibilità di alloggi, solo 20/30nuclei familiari.
Difronte a questi dati il nuovo Progetto Novello non sembra rispondere ad alcunaemergenza sociale. Ma qual è il progetto del Novello? Poco si sa, perchè nonancora pronto il necessario progetto dettagliato. Di certo dall'analisi diquanto a disposizione emergono molti aspetti dubbi dal punto di vistafinanziario, economico, sociale e urbanistico. Di certo c'è l'intenzione diprocedere alla costruzione di circa 340 unità residenziali (taglio medio: 96 mqcomm) e 44 unità commerciali (taglio medio: 155 mq).
Sonoassenti i servizi comuni, che dovrebbero caratterizzare il social housing:l'unico messo in campo è il cosiddetto “parco”, che allo stato attuale delprogetto è una mera spina verde di collegamento tra aree già verdi nonattrezzate. Importante sarebbe utilizzare i 2 milioni di finanziamentoregionale per il Parco, per sviluppare un'adeguata riqualificazione di un'areaimportante nella storia della città, l'ex Mercato Ortofrutticolo.
Dalpunto di vista finanziario, la lottizzazione ammonterà a 53mln di euro cosisuddivisi: Comune di Cesena 10mln, Cassa Depositi e Prestiti oltre 40 milionidi prestito e 500.000 € dalla Banca di Cesena. Sarà gestita da una società diintermediazione finanziaria, la Fabrica SGR Spa (Monte Paschi Siena e famigliadi immobiliaristi Caltagirone).
Quindi,oltre a non dare risposte ai reali bisogni, il progetto entra in manieramassiccia come concorrente al realizzato, ponendosi in competizione con societàimmobiliari e privati possessori di immobili, inclusi quelli del vicino ParcoEuropa in costruzione che vedono il coinvolgimento della Cassa di Risparmio diCesena.
Esistonoalternative. Da anni sono assenti investimenti del Comune per aumentare ladisponibilità di alloggi per le fasce economicamente più deboli, e sempreminori sono i fondi stanziati per ristrutturare quelli sfitti perché non piùagibili.
Anzichéquesta inaspettata corsa di fine 2015, l’Amministrazione potrebbe intraprendereun'azione di concertazione con le Associazioni del Territorio, con gli Istitutidi Credito e con tutti i soggetti possessori di immobili, al fine di definireuna nuova politica di allocazione a valori calmierati, all’interno di unasocietà di scopo, il cui unico fine dovrebbe essere quello di favorirel’acquisto, anche attraverso formule evolute come l’affitto con riscatto.
L’Amministrazioneinoltre può vantare, per il tramite della sua controllata Valore Città Srl,un’ingente quantità di immobili (a fine 2014 circa 14mln di immobilizzazioni interreni e fabbricati e 6,5mln in rimanenze, consistenti in altri immobili eterreni).
Ingenerale, la ristrutturazione e la messa a disposizione degli immobiliesistenti è la direzione in cui vale la pena andare, per evitare unacementificazione impattante: si andrebbero a sgravare soggetti privati diimmobili oggi “pesanti” economicamente, si favorirebbe la rigenerazione eriqualificazione urbana diffusa, si darebbe risposta ad un problema dei verinon abbienti senza utilizzarli per giustificare nuove speculazioni edilizie. Asupportare questi interventi potrebbero essere gli stessi finanziatori delNovello, con un rischio di investimento più basso rispetto a quello del pianoattuale. Gli stessi proprietari/inquilini potrebbero usufruire delle importantidetrazioni fiscali al 50% e 65%, apportando nuovo lavoro a tutto l’indottoedilizio territoriale, fatto principalmente da micro e piccolo realtà. Lericadute positive sull'economia locale non saranno invece garantitedall'indotto creato dai grandi appalti del Novello, perché gestiti dallasocietà di gestione esterna, che non ricadrà sulle imprese del territorio.
Purtroppochi dovrebbe affrontare il problema, adoperandosi nello spazio di manovra rilevanteche un'amministrazione locale può avere, per affrontare il problema econsentire ad ogni cittadino di accedere al diritto prioritario dell'abitare,spesso si adopera nel tentativo di trovare vie di auto-assolvimento.
Ilprogetto è stato ideato in un momento storico di crescita economica edemografica: andrebbe quindi ora ripensato completamente, anche a fronte dellanuova congiuntura economica e del livello stazionario del numero di cittadini edi nuclei familiari (stabile dal 2012, fonte Servizi Demografici Comune diCesena). Il nostro invito è ad avere il coraggio di fermarsi quando un progettosi rivela superato e sbagliato per la città, ripensandolo insieme a tutti iportatori di interesse. In questo caso tutti i cittadini. Si tratta del futuro dellacittà.