Il recente voto in sette regioni. Cinque governatori al Pd,uno alla Lega e uno al centrodestra. Partiti tutti in calo, tranne la Lega checresce. Alleanze variopinte. Attribuzione di gran senso (e invece ce n’è pochissimo) al raffronto conle europee di un anno fa. Clamoroso (mapare di scarsa preoccupazione) l’astensionismo, come già manifestatosi inCalabria e in Emilia-Romagna nel novembre scorso. Roma capitale “infetta”, comeil Paese del resto. La politica ruota intorno a Renzi. Leader del Governo e delPd. Sotto attacco concentrico, diffuso. Molti agguerriti avversari. I piùacerrimi nemici dentro il suo stesso partito. Massima ebollizione di unapolitica bollita. Equilibri parlamentari squilibrati. Più di una palude.Difficile piazzare soluzioni e in tempi utili. Problemi molti, grossi e anchedrammatici. Nei talkshow, nei giornali, nei network, impazza la chiacchiera,l’urlo, la sentenza. Una gara, una corrida, a chi le spara più grosse. Gransagra di moralisti un tanto al chilo; torquemadapolpottisti di nuovo conio;tutti lapidatori autorizzati, unti. Senza macchia e senza peccato, così dapoter scagliare non solo la prima pietra, ma anche tutti i sampietrinid’intorno. Dentro questa variegata e nutrita armata (dei signori quella diBrancaleone), i più ostentanti una certa qual cultura (se la suppongono?) sonoquei sinistri (similcuperlini) che disquisiscono se da sinistra si fanno cose di destra.Ancora usi allo schemino ingurgitato con il biberon, senza che entrino nelmerito di nulla, né dei problemi, né di come affrontarli. Troppo impegnativo;impensabile distrazione, per la loro ideologica supponenza. Se questa èpolitica. Se questo è il confronto, il dibattito, politico, culturale. Mutuandoda Totò: “e poi dicono se uno si butta…” nel privato. Già! Dove sennò? Ma, eccodi nuovo il moto e la voglia di reazione. Unita alla consapevolezza cheprobabilmente serve a poco, forse niente. Però… Anche queste pagine han senso?Posson servire? Certo non entrano nella sagra chiacchierona e moralistica. Nonpossono interloquire, né scuotere, gli umori gastrici e i borbottiipancisti. E quindi si dirà che c’èspazio ristretto, infimo, in cui stare e a cui rivolgersi. Destra-sinistra. Puri e non puri. Onesti edisonesti. Intorno agli schemini è la caciara che più appare e si ascolta. Mac’è anche altro. Non è solo questo la realtà italiana. Per fortuna.Sull’onestà. L’onestà personale (che deve esserci, che occorre, in politica enon solo) non è sufficiente a risolvere i problemi. Il richiamo ad essa, dasolo, come fosse quello un programma, la capacità, l’impegno esaustivi erisolutivi di tutto, non può che ricondurci a quanto Belardelli ha di recentescritto in un articolo sulla questione morale (Corriere della Sera).<Osservò una volta Benedetto Croceche la “petulante richiesta” di onestà nella vita politica è l “ideale checanta nell’anima di tutti gli imbecilli”. ..Croce non voleva certo farel’apologia della disonestà in politica ma segnalare come l’appello alla onestàsia di per sé insufficiente a risolvere i mali della politica, che hannoanzitutto bisogno di rimedi – appunto – politici>. Concordo. Ecco, appunto,la politica; quella che non vuole farsi delegittimare, che vuole e vorrebberiacquistare la fiducia e la credibilità, oggi, molto mancanti. Il grandeastensionismo ha motivazioni in questo, non se si è di qua o di là. Grandi,gravosi problemi da affrontare, epocali questioni di assoluta difficoltà edrammaticità; un sistema politico paludoso, confuso, caotico, di scarsissimaproduttività; una classe politica di vastissima mediocrità. Al centro come inperiferia dove ormai prevalgono cacicchi, ras, capibastoncino. E non facciamodi ogni erba un fascio, ma il grosso sta in questi connotati. Purtroppo. In un quadro simile, per quanto mi riguarda,non mi adagio (e sarebbe facile) con l’affollata schiera degli attacchi, degli avversari e dei nemicidi Renzi. E non mi annovero renziano.Valuto positivamente certe azioni e certi obiettivi. Nel deserto anche il pocorisalta come molto. La riforma del lavoro ha aperto strade positive. Positivala forzatura verso i conservatorismi, di contenuto e di pratica di azione,delle forze sociali. Positivo arrivare alla riforma della scuola. Della riformacostituzionale in discussione e della legge elettorale “italicum”, giàapprovata, abbiamo ripetutamente espresso le nostre critiche (non poche), maribadiamo ancora: vada avanti. Pena ( e peggio) restare al palo o tornareindietro. Una maggiore, efficace, produttività delle istituzioni, delParlamento, del Governo sono necessari. Né mancherà il nostro apprezzamentoattivo all’azione di ammodernamento culturale e politico che è auspicabile, Renzi, continui a spronare, maanche realizzare, del Pd. Avrà compresoche la “ditta” è un problema e un ostacolo a questo processo? Come anche losono i cacicchi locali per quanto si siano “mimetizzati” all’ultima ora? Che quel rinnovamento non può essere solodi cosmesi, di giovanilismo, di genere, di ladylike e robe simili? Riforme.Possono non piacere. Ma c’è chi ne parla e ne tenta. E c’è chi fa altro. Aiprimi, non in modo acritico ed anche con qualche scetticismo, annettiamocomunque qualche speranza. Il resto, attualmente, sono le convulsioni a destra,appannaggio del leghismo di Salvini; i vaffa moralistici degli ortotteri; ivetero “ismi “ che accozzagliano a sinistra. La forza di Renzi, però, non dipende da questovariegato “altro”, ma dalle riforme e dall’ammodernamento che riuscirà adinfondere nel Paese e nel Pd. Staremo a vedere.